
Educazione cinofila e socializzazione: la parola all’esperto
Grazie a Full, Socks e a questo blog, abbiamo la possibilità di conoscere quotidianamente tante persone vicine al mondo della cinofilia nel senso più ampio del termine.
Oggi vogliamo presentarvi Andrea Fossati, un amico di 4 Zampe on the Road, ma soprattutto un addestratore cinofilo con un’enorme passione per i cani.
Quello che ci ha colpito di Andrea? La dedizione con cui svolge il suo lavoro e la sua filosofia professionale.
L’abbiamo seguito “sul campo” e abbiamo passato un pomeriggio insieme a lui e ai suoi “clienti” a 4 zampe per vederlo all’opera e fargli qualche domanda.
Indice
Come è nata la tua passione per i cani e come sei diventato un educatore cinofilo?
Da che ho memoria ho sempre amato i cani. I cani hanno sempre fatto parte della mia vita e li abbiamo sempre considerati veri e propri membri della famiglia.
Durante gli studi universitari ho fatto parte di alcune associazioni ecologiste e animaliste che tra le altre attività, gestivano dei canili. Il volontariato presso queste strutture mi ha poi consentito di entrare in contatto e collaborare con un centro cinofilo strutturato. Qui sono entrato per la prima volta davvero in contatto con il mondo della cinofilia, iniziando a conoscerne pregi e difetti.
È però con l’adozione di Maia (N.d.R la compagna di avventure a 4 zampe di Andrea) che ho, o meglio abbiamo, deciso di adoperarci in prima persona e “buttarci” a tutti gli effetti nel mondo delle attività cinofile. Ho dunque – anche se ancora una volta sarebbe più corretto dire abbiamo – frequentato il corso per addestratori cinofili promosso dall’ENCI, e superati gli esami finali, ottenuto l’iscrizione al Registro Nazionale degli addestratori cinofili.
Ad oggi sono ormai circa 4 anni che svolgo questa professione a tempo pieno e in maniera indipendente.
Educazione Cinofila: ogni educatore ha una sua filosofia e modalità?
C’è un bagaglio di conoscenze che ogni educatore cinofilo dovrebbe acquisire insieme ai metodi di educazione e addestramento. Questi in generale ormai si possono identificare nell’utilizzo dei cosiddetti “metodi gentili”, basati soprattutto sul rinforzo positivo ma anche sui condizionamenti e su di un approccio cognitivo comportamentale come l’attivazione mentale o il clicker training.
La “scuola della dominanza” infatti, dove si mirava ad ottenere un rapporto di completa subordinazione del cane nei confronti del padrone, sta pian piano uscendo dal panorama dell’educazione cinofila.
È anche per questo che un educatore cinofilo DEVE conoscere il cane: le sue origini biologiche, la sua etologia, conoscere e saper interpretare i comportamenti e mediare con la sua psicologia.
Il nostro mondo e il nostro stile di vita hanno un’influenza importante sui nostri cani e se, come io ritengo, vogliamo avere non solo un rapporto sano e appagante con il nostro compagno a 4 zampe, ma un legame fondato sul rispetto e sulla comprensione, anche noi proprietari dobbiamo imparare a conoscere il nostro cane.
Questo e quello che io cerco di fare con i miei clienti.
Abbiamo di fronte a noi un essere senziente con un proprio carattere e una propria volontà, con desideri e bisogni, da imparare a soddisfare o, perchè no, negare se serve al suo benessere; una creatura che ha un’indole e delle attitudini da assecondare, guidare e, se è il caso, limitare.
Il mio personale punto di partenza non può che essere dunque questo: non tutti i cani sono uguali e tutti i proprietari sono diversi tra loro, quindi ogni binomio è a sé e per fare questo mestiere bisogna essere duttili.
Occorre seguire una linea guida che sappia però comprendere anche la propria filosofia, che poi, grazie alla sperimentazione e alla pratica sul campo, porti a sviluppare un percorso e ad hoc per il singolo binomio, una metodologia che tenga insieme il cane e il suo proprietario.
Cosa fai quando conosci per la prima volta un cane, oppure un binomio, con cui dovrai intraprendere un percorso di lavoro?
Ogni volta che mi presentano un nuovo cane faccio una precisa valutazione del cane stesso, del proprietario e nel complesso del binomio, che generalmente costruisco sulla base delle mie osservazioni e della necessità espressa dal cliente, ma anche dell’indole e del carattere del suo cane.
L’incontro di valutazione è fondamentale per impostare un percorso di educazione che tenga in considerazione tutti gli aspetti: presenza di piccole criticità gestionali, abitudini non corrette magari legate all’inesperienza del proprietario, oppure eventuali patologie del comportamento che devono essere valutate insieme ad un veterinario.
Qualora dal primo incontro di valutazione emergessero delle condizioni da approfondire, generalmente chiedo di poter tenere il cane in osservazione per un periodo. Questa è una fase molto delicata del mio lavoro. Quando ho a che fare con cani poco socializzati, che fanno fatica ad affiliarsi con l’uomo o con altri cani o che hanno subito dei piccoli traumi, il mio primo obiettivo è quello di cercare di abbassare il livello di ansia del cane per poter effettuare un’analisi del profilo quanto più accurata possibile.
Tentare di instaurare un rapporto di fiducia fin dai primissimi momenti del percorso di educazione è indispensabile per la buona riuscita dell’attività nel suo complesso. La fiducia inoltre deve essere la base sulla quale si costruisce il rapporto tra il binomio e un buon educatore.
Ci sono tre cose che secondo me un cane deve saper fare:
- Andare al guinzaglio, in quanto deve essere in grado di collaborare con il suo proprietario
- Stare da solo. Anche se non fa parte della sua natura infatti, un cane contemporaneo dovrebbe possedere un po’ di autonomia e la possibilità di potersela cavare da solo
- Stare, e quindi socializzare, con altri cani. Ogni cane infatti, sempre in base al suo carattere e quindi senza estreme forzature, dovrebbe imparare e trarre beneficio dal passare del tempo con i suoi simili. Perchè? Perchè i cani imparano tra di loro e perchè si divertono di più insieme, proprio per la loro natura sociale.
Questo, secondo me, è il perfetto identikit delle caratteristiche che un cane contemporaneo, che vive in un contesto urbano, deve avere, oppure deve imparare a sviluppare.
Queste caratteristiche sono anche indispensabili per instaurare un rapporto sereno con il suo proprietario e sulla base di questi tre aspetti io inizio a modulare il mio intervento.
C’è un momento giusto o migliore per decidere di intraprendere un percorso di educazione cinofila?
Generalmente, prima è, meglio è. Se si decide di prendere un cucciolo è un percorso che andrebbe intrapreso quanto prima possibile per far sì che il cane sviluppi in autonomia certe caratteristiche in maniera “guidata”, piuttosto che inserirlo da più adulto in un percorso già stabilito.
Per concludere: 3 suggerimenti per costruire un rapporto sereno ed equilibrato con il proprio cane
- Inserire il cane in un gruppo, favorendo la socializzazione
- Prediligere, dove possibile, attività all’aria aperta
- Imparare ad osservare il proprio cane: loro ci dicono tutto, sta a noi poi capire se è una cosa che a nostro avviso è bene concedere oppure no. L’osservazione è alla base della comunicazione con un cane.








Una chiacchiera tira l’altra e con Andrea abbiamo deciso di pianificare una serie di iniziative legate all’educazione cinofila e volte principalmente alla cura dell’aspetto della socializzazione per i nostri amici a 4 zampe.
Ma non è tutto! Andrea sarà l’esperto della nostra rubrica Tips and Tricks “Pet Social Class”, una serie di pillole video dove tratteremo diverse tematiche legate al mondo della cinofilia e dell’educazione cinofila.
Parleremo di:
- La vita sociale di Fido: cosa c’è da sapere e da non dimenticare
- Il cane adulto: approcci e comportamenti da tenere
- Lavorare con il cane: i professionisti della cinofilia, quali e quando servono
- Quando arriva un cane in famiglia: a cosa bisogna pensare e come fare la scelta giusta
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Guardate il video teaser della rubrica!

