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Fotografia a 4 zampe Happy Dogs
GLI AMICI DI 4 ZAMPE ON THE ROAD

Fotografia a 4 zampe: non basta la tecnica, ci vuole passione

La fotografia è una delle forme espressive più importanti; non solo per trasmettere emozioni ma anche per raccoglierle in un’immagine che diventa automaticamente un ricordo indelebile di quelle stesse emozioni, da rivivere ogni qualvolta lo desideriamo.

Nei nostri viaggi, ma non solo, i nostri soggetti preferiti sono Full e Socks e amiamo fotografarli in diversi contesti. Spesso, però, ci manca quel tocco in più che solo un fotografo professionista sa dare.

Tra gli amici di 4 Zampe on the Road c’è Daniela Bellotti di Happy Dogs Photographer, fotografa appassionata, specializzata in ritratti di famiglia e cani. L’abbiamo intervistata per conoscere la sua filosofia professionale e farci dare qualche consiglio sulla base della sua esperienza.

Indice

Raccontaci chi sei e come nasce la tua professione

Sono innanzitutto una mamma, con la passione per la fotografia da quando ero ragazza; ho cominciato fin da subito a fare corsi e ad avvicinarmi a questo mondo a livello amatoriale. Poi i figli sono cresciuti e ho deciso di trasformare la mia passione in professione. Parto proprio dalla famiglie, il mio scenario quotidiano, e inizio a fotografarle in contesti diversi, seguendo le varie fasi della crescita. Mi specializzo nella fotografia di donne in gravidanza, neonati e cani, che per me hanno sempre fatto parte a tutti gli effetti della famiglia.

Ora c’è Jago con noi, ma c’è sempre stato un cane nella mia vita. La mia passione per la fotografia va di pari passo con il mio amore per i cani. Ogni fotografo ha il proprio soggetto preferito: c’è chi ama fotografare i paesaggi, chi i fiori, io ho una predisposizione naturale per i cani e le persone. Faccio parte di Dog Photo Italy, una rete di fotografi su tutto il territorio italiano con cui ci scambiamo idee e progetti. Tra le varie iniziative c’è quella con ENPA, lanciata a gennaio 2021 per trovare casa ai cani meno fortunati grazie a ritratti scattati dai professionisti del gruppo, naturalmente a titolo gratuito. Mi rende davvero felice e orgogliosa sapere che le nostre foto, affiancate agli appelli di adozione, abbiano contribuito a far felici cani di diversi rifugi in tutta Italia.

Cosa ti contraddistingue nel tuo lavoro?

La pazienza. I bambini devono fare i bambini e i cani devono fare i cani. Il servizio fotografico richiede i suoi tempi e soprattutto deve essere un’esperienza divertente e piacevole. Non bisogna avere ansia ma godersi a pieno il momento. In questo modo si riescono a fare delle belle foto, posso cogliere gli attimi e le espressioni spontanee mentre i soggetti esplorano l’ambiente in completa serenità. La pazienza consente di ottenere scatti unici, immortalando anche quei momenti difficilmente replicabili. Chi non ha questa attitudine molto probabilmente predilige un altro tipo di fotografia, la moda per esempio, dove vengono selezionati modelli in grado di stare in posa per ore e ore. Amo il mio lavoro proprio perché ho sempre a che fare con situazioni diverse, in cui bisogna essere in grado di gestire un po’ tutto, per far sentire a proprio agio bambini e cani di diverse età, spesso vivaci.

Quando concordi un servizio fotografico, come costruisci la relazione con la famiglia o il proprietario del cane?

La prima cosa da fare è organizzare una telefonata conoscitiva in cui si condividono le informazioni di base: aspettative, obiettivo del servizio, risultato che si desidera ottenere, ipotizzando la situazione in cui ci si troverà al momento dello shooting.

Con i neonati o bambini di pochi mesi si scatta tipicamente in studio, dove si può controllare bene la luce, l’ambiente è più caldo, rilassato e molto più gestibile, con meno distrazioni. Con i bambini più grandi è meglio organizzare il servizio in esterna, all’aperto, così di si divertono e sono più naturali; corrono, interagiscono con i genitori, come se fossero in gita, giocando e sentendosi a proprio agio.

Nel caso di cani, è necessario fare domande più precise: se hanno fobie o paure, se hanno problemi con gli estranei o sono tranquilli con tutti, se conoscono i comandi di base col “premietto”, se sono cani obbedienti e che quindi possono stare liberi in scenari esterni. Tutte queste informazioni sono utili anche per capire se è meglio organizzare il servizio in studio o all’aperto, così poi da trovare la location giusta, anche in base alla stagione. C’è chi preferisce in ogni caso lo studio per fare foto più posate, ma il cane deve essere necessariamente tranquillo altrimenti sarebbe difficile gestire la situazione in modo fluido.

Nelle tue foto, quanto è passione e quanto è tecnica?

Direi 80% passione e 20% tecnica. La tecnica la possono apprendere tutti, facendo corsi; con le attrezzature professionali giuste, in un anno si può raggiungere un buon livello. E’ la passione quello che fa la differenza: per la fotografia, ma soprattutto per quello che si fotografa. Quando scatto mi diverto e cerco di entrare fin da subito in sintonia con i miei modelli, umani o pelosi che siano. Così facendo, cerco di tradurre in immagini le emozioni che si vivono durante il servizio. Ovviamente, è importante anche la capacità di controllare a dovere la macchina fotografica e utilizzare l’attrezzatura giusta; ma questo, da fotografa professionista, lo dò per scontato. 

Qual è il tuo scatto “ideale”, quello che più ti rappresenta a livello fotografico?

Io prediligo le foto all’aperto perché sono meno forzate. In studio è tutto più posato, c’è uno schema da seguire anche per preparare il set; la gestione delle luci e dei fondali è abbastanza limitata mentre all’aperto ci si può sbizzarrire. Immaginate l’effetto di un set naturale semplicissimo, come una passeggiata in un prato al tramonto. Bisogna sempre cogliere l’attimo giusto e calibrare tutti gli aspetti, ma la cornice fa già molto. C’è da dire che, se per le persone è preferibile la luce morbida e si tende quindi ad organizzare i servizi in esterna quando il sole è più basso e la luce è più calda, per i cani è indifferente e avviene spesso il contrario. La luce più dura tende ad esaltare la texture del pelo e i lineamenti del muso, che contribuiscono ad ottenere una fotografia più nitida. Si lavora proprio in quest’ottica anche in post-produzione, a differenza di quello che si fa con le persone, dove invece si tende ad “ammorbidire” il tutto, per camuffare i difetti, anche minimi.

Hai 3 suggerimenti per chi si vuole avvicinare al mondo della fotografia?

  1. Scattare, scattare, scattare! Sperimentare, non avere paura di provare cose nuove.
  2. Procurarsi una macchina fotografica professionale perché, sebbene i cellulari di ultima generazione abbiano caratteristiche avanzate, non è la stessa cosa; una reflex, anche base, va benissimo. E mi raccomando di leggere attentamente il manuale di istruzioni per sapere tutto quello che può fare la macchina.
  3. Guardarsi in giro, copiare, farsi ispirare dai grandi fotografi ma non solo, anche dai libri e dai film.

Bisogna avere un soggetto privilegiato per specializzarsi?

La risposta è sì. Non è però facile specializzarsi. Come prima cosa, si fotografa tutto: paesaggi, persone, fiori, animali. Poi viene naturale specializzarsi su quello che piace di più. Come dicevo, non è solo questione di tecnica, ma soprattutto di passione e amore per quello che si fotografa. Grazie alla sperimentazione, si riesce a capire il mondo che più ci appassiona e quindi, in cui pensiamo di poter eccellere.
La scelta del soggetto guida anche l’attrezzatura professionale che bisogna avere, laddove si desideri crescere e spostarsi sempre più dalla fotografia amatoriale a quella professionale. Il corpo macchina non cambia, ma gli obbiettivi, per esempio, vanno selezionati in base al soggetto. Io, avendo scelto di fotografare persone e cani, ho uno zoom 80×200 ma, per chi decidesse di focalizzarsi su paesaggi e tramonti, meglio un grandangolo o comunque un obbiettivo diverso dal mio.

Per concludere. Dicci 3 caratteristiche che deve avere un bravo dog photographer.

  1. Pazienza: no ansia, no stress, si può fare tutto. Sapersi divertire, “prendendo la cosa alla leggera”, aiuta a rassicurare il cliente e a metterlo fin da subito a proprio agio.
  2. Empatia e flessibilità: capacità di mettersi dalla parte del cliente, guidandolo nelle scelte in base al proprio stile ma cercando di accontentare quanto più possibile le sue richieste.
  3. Passione: gli scatti devono saper trasmettere l’amore del fotografo per quello che fa e per i soggetti delle sue foto. Se non è così, a quegli scatti mancherà sempre qualcosa di vero. 

Daniela sarà la protagonista della nostra rubrica Tips and Tricks “Strike a pose: scatti a 4 zampe”, una serie di video pillole legate al mondo della fotografia, dove avremo modi di raccogliere spunti e consigli pratici per fare bellissime foto con i nostri amici pelosi.

Ecco i temi:

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